Chiesa, Lumen Gentium

Oggi facciamo memoria del secondo ritrovamento delle reliquie di S. Andrea Apostolo avvenuto 175 anni fa, anche se si tratta di una data secondaria e meno solenne delle altre, tuttavia è pur sempre occasione per riflettere sulla figura del Santo, sul significato della sua presenza, su come coltivare un’autentica devozione ed invocare il suo celeste aiuto.

Il passo della lettera agli ebrei ci offre una felice sintesi della vita cristiana, mediante Gesù Cristo già fin da quaggiù siamo in grado di realizzare un incontro con Dio. Questo incontro è possibile se maturiamo progressivamente con l’aiuto delle virtù: la pienezza di fede, una speranza indefettibile fondata sulla fedeltà di Dio ed una carità operosa.

La Parola ha la potenza la capacità di illuminare il cammino di ciascuno, la luce è Cristo Gesù, ma dove non c’è luce non ci sono differenze e neanche sfumature, tutto è indistinto e confuso; nella luce invece si colgono le differenze le distanze le distinzioni, c’è la possibilità di scegliere ed amare.
Chi è illuminato diventa luminoso per far luce anche agli altri.

La Chiesa Lumen Gentium è stata voluta per far luce nell’oscurità del mondo, ma se la casa è buia di notte, non ha senso incolpare la casa, ma dobbiamo piuttosto chiederci dov’è la luce; allo stesso modo se la società naviga nel buio, non ha senso incolpare la società di cui facciamo parte, ma piuttosto chiederci dove sono i cristiani.

S. Andrea è stato a fianco del Signore, ha assistito ai miracoli, ha partecipato all’ultima cena, ha visto Gesù morto e risorto e dopo il dono dello spirito, Andrea si è messo in cammino per annunciare la buona novella.
Impariamo da Sant’Andrea lo slancio missionario, il desiderio di annunciare Cristo fini agli estremi confini della terra e il sogno struggente di condurre i fratelli all’incontro con Nostro Signore.

Carissimi impariamo da Sant’Andrea ad amare Cristo anche fino al dono della vita e se è giusto nella preghiera chiedere innanzitutto i doni spirituali e poi quelli temporali, tuttavia in questo difficile tempo terribile di pandemia in cui siamo angosciati e spaventati, osiamo chiedere al nostro celeste patrono che intervenga per portare salute e serenità.

O Celeste nostro patrono, noi confidiamo molto nella tua amicizia e protezione, intercedi per noi e per tutto il mondo.

dall’omelia della Santa Messa Pontificale del 28.1.2021 dalla Basilica Cattedrale di Amalfi, per la ricorrenza del 175° anniversario del ritrovamento della reliquia del Capo di Sant’Andrea Apostolo, presieduta da S. E. Rev. Mons. Arc. Orazio Soricelli.

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