Stamattina siamo entrati qui in chiesa ed abbiamo ascoltato le parole dell’esodo: onora tuo padre e tua madre; non uccidere; non commettere adulterio; non ruberai. Dinanzi a questa parola possiamo forse aver detto, non ho bisogno di convertirmi perché grazie a Dio non ho ammazzato nessuno e non ho rubato. Il Signore non si accontenta di questo e ci ha dato queste regole solamente per essere uomini e non animali, ma dal momento che Gesù si è messo sulla croce per noi l’uomo non può accontentarsi di essere uomo, deve diventare santo.
L’altra bella notizia che sta al centro del vangelo di oggi: distruggete questo tempio e io in tre giorni lo farò risorgere.
San Giovanni che ebbe la fortuna di vedere Gesù risorto e quindi credette in lui, ce l’ha detto nel vangelo, chiosa, questa espressione di Gesù e dice: ma egli parlava del tempio del tempio del suo corpo.
Il corpo di Gesù e il tempio di Dio perché lui era Dio ma anche il mio corpo, anche il vostro corpo è diventato tempio di Dio, è questa la bella notizia: Dio abita nel cuore dell’uomo e lo trasforma, è lui che vive dentro di noi; è lui che nelle tempeste della vita fa tornare il sereno; è lui che ci aiuta ad accogliere la croce di ogni giorno; è lui che ci spinge a donarci agli altri.
Ecco perché è bello ricevere l’eucaristia nelle nostre mani, perché Dio si affida al corpo nostro e noi lo portiamo con noi nelle cose della vita.
Andiamo incontro a Gesù e ripetiamogli: “Signore tu veramente hai parole di vita eterna.”
dall’omelia della Santa Messa Capitolare della III Domenica di Quaresima, celebrata nella Basilica Cattedrale di Amalfi dal canonico don Luigi Colavolpe.