In questo anno che volge al termine, caratterizzato dalla pandemia da Covid19, il desiderio di liberarsi del 2020 assume quasi una smania, un desiderio profondo, a mo’ di liberazione.
Noi vogliamo salutare il 2020, benedicendo il tempo che ci è stato donato ed abbiamo vissuto, pregando per quelli che non ci sono più e per quelli che soffrono anche a causa del coronavirus, ma vogliamo iniziare il 2021 benedicendo l’anno che ci lasciamo alle spalle.
La liturgia di stasera che trasmetteremo in diretta streaming dalle ore 18:30, presieduta da S.E. Rev. Mons. Orazio Soricelli, col Te Deum di ringraziamento, saluta un anno che ci ha indotto a riflettere sull’importanza delle relazioni umane e che siamo stati costretti a mettere da parte a causa dell’epidemia. Eppure, ci siamo accorti che la nostra società vive una povertà relazionale ancora più grave di quella causata dal virus. Il 2020 ci ha mostrato che il più bel regalo per gli altri, siamo noi e non le cose; e questo regalo non è in vendita nei negozi, ma si fa concreto con relazioni ricche di calore umano, gratuite, vive.
Regaliamo a noi e agli altri ciò che il 2020 ci ha privato: relazioni umane, proprie quelle che ci sono mancate, perché obbligati a distanziarci. Non hanno prezzo, ma esigono che tiriamo fuori il meglio di noi, perché ci fanno diventare migliori.
L’augurio è che possiamo tutti restituire tempo al cuore, e nel ricominciare da capo nel grande ciclo dell’anno e del tempo che ridiventa nuovo, così anche noi rivestiamoci di nuovo, ed impariamo a benedire, anche l’anno che se ne va e quello che viene. A benedire i fratelli, perché se impariamo a benedire, saremo più vicini al prossimo e a Dio.
Buon anno a tutti, Dio ci benedica e ci custodisca, illumini il nostro volto,
e ci dia tutta la sua pace
Pace a voi.